archeologia preventiva

Archeologia preventiva: sulla base del D.Lgs. 12 aprile 2006, n.163, artt. 95-96 viene stabilito che per ogni lavoro edilizio pubblico in cui sono previste attività di scavo sia necessaria un’indagine archeologica preventiva dell’area oggetto dell’intervento.

L’archeologia preventiva ha lo scopo di conciliare l’esigenza di tutela del patrimonio archeologico con le necessità operative delle attività che comportano lavori di scavo; pertanto nella costruzione di un immobile o per un’attività di restauro è opportuno contemplare anche questo tipo di attività onde evitare di ritrovarsi in una situazione che possa complicare o attardare la realizzazione del progetto finale.

Garantisco un’analisi rapida ed efficace con tempi e costi ragionevoli al fine di soddisfare il complesso iter richiesto dalle Soprintendenze che si articola in più fasi. La procedura non prevede lo sviluppo di tutti quanti gli step, ma ogni fase successiva è subordinata all’esito della fase precedente.

In via preliminare è necessaria un’indagine della zona su cui si va a intervenire per accertare se nel sottosuolo sono presenti testimonianze archeologiche.

I passaggi principali di tale attività:
Ricerca storico-archivistica: lo studio degli archivi delle soprintendenze piuttosto che dei comuni o dei catasti permette di ottenere informazioni circa i rinvenimenti archeologici che possono essere presenti nelle aree oggetto di intervento.

Ricognizione di superficie: è un sopralluogo della zona al fine di raccogliere piccoli indizi – es. frammenti ceramici – che possono indicare una frequentazione della zona in epoca antica. Tale indagine è, ovviamente, subordinata al fatto che la natura del luogo e le condizioni ambientali consentano di svolgere tale attività.

Prospezioni geognostiche: le anomalie nel sottosuolo e la loro posizione possono talvolta essere rilevate tramite analisi con georadar o altre analisi geofisiche del sito. Allo scopo di ottimizzare le risorse, si predispone il monitoraggio archeologico delle indagini eseguite a scopo geognostico.

Carotaggi: analisi archeologiche di singole e puntuali colonne stratigrafiche prelevate tramite carotaggi.

Sondaggi e trincee: forse l’indagine più immediata e veloce per verificare cosa si cela nel sottosuolo. Tramite l’apertura di alcuni saggi esplorativi si è in grado di valutare la quantità e la natura del deposito archeologico sepolto. In caso di necessità, è possibile avere direttamente il mezzo meccanico con personale specializzato ad operare in contesti archeologici.


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